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«Sentite»
ed io scossi il vicino. «Sentite, parlo
a voi! Voi dovete, dovete rispondermi. Ma
là, dove finisce il vostro universo finito,
là, che cosa c'è oltre?"
(Eugénij
Ivanovic Zamjatin, "Noi", 1922)
ediTecnica
inaugura questa nuova divisione editoriale che
cura la produzione di libri fotografici, narrativa
e saggistica.
Titoli
interessanti, veste tipografica raffinata ed
elegante, carta e finiture di qualità
per una piccola produzione riservata ai lettori
più esigenti.
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rassegna
stampa |
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Martedi,
8 febbraio 2005 |
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Giovedi,
24 marzo 2005 |
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comunicazioni |
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Tirate
fuori adesso i vostri manoscritti dal cassetto
ed inviateli per una eventuale pubblicazione
a:
EDITECNICA srl
Via Caravaggio, 8
90145 Palermo |
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Formato: |
13 x 21 cm |
Pagine: |
128 |
Edizione: |
prima (7/2006) |
Prezzo: |
€ 12,00 |
Collana: |
ediT |
ISBN: |
88-7454-030-2 |
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Geraldina Piazza
E ringrazia
che è finita la vernice
Prefazioni di Roberto Alajmo
ed Enrico Bertolino
Ciò che ha ispirato questo libro è solo un forte spirito d'osservazione e l'ammirazione verso questa forma di libertà che è la “scritta”, sia su un muro, che su un'insegna o su un pezzo di carta. “Coquistati ogni giorno la tua libetà” recita una di queste fotografata sul muro della stazione di Milazzo. Anche scrivendo in modo sgrammaticato, ma nell'assoluta autonomia di espressione e di pensiero.
Una delle caratteristiche di questo libro è l'aver fermato il tempo per qualche attimo, visto che le scritte, così come compaiono, nel giro di poco scompaiono, o perché cancellate da mano pietosa, o perché corrette, o, semplicemente per causa di forza maggiore. Non dimenticherò mai, nel filone delle soap opera, la Pellicceria Sue Ellen, aperta e chiusa nel giro di una settimana e sfuggita al mio obiettivo, mentre troverete le pompe funebri Paradiso, colte immediatamente visto che erano in una bottega vicino casa, ma chiuse in dieci giorni. Sappiate, infatti, che una buona parte di ciò che ho fotografato non è più reperibile da nessuna parte.
Sono anni che, girando la mia città, ovvero Milano, così lontana dalla Palermo di Geraldina, non mi imbatto più in un muro bianco, sì un semplice muro bianco, come quelli della case coloniche di una volta, dove non si attaccava nemmeno un manifesto elettorale, per paura di disturbare l'intonaco.
Scritte, disegni, murales, firme, graffiti, insomma c'è di tutto sui muri ...
A Padova, anni fa, su un muro della Facoltà di Psicologia, c'era una scritta in rosso ... “Le donne socialiste vogliono l'apertura a sinistra“. Ebbene, una mano apocrifa, ed anche un po' sciovinista, aveva aggiunto con la vernice nera: “A noi sta bene così com'è grazie”.
Se l'arte della scritta murale si potesse nutrire della stessa ironia, irriverenza ed intelligenza, allora ben vengano le scritte ... ma se si debbono solo firmare i palazzi per dimostrare di esistere, allora speriamo che la vernice finisca presto ...
Enrico Bertolino
Ci mancherebbe che ognuno con la vernice sua non ci potesse scrivere quel che gli pare, ma la libertà di ognuno finisce dove comincia la libertà di tutti gli altri. La vernice è tua, ma il muro e anche l'occhio di chi guarda non ti appartengono. Non puoi disporne a tuo piacimento. Il possesso di una bomboletta di vernice – o di un pennarello, o di una tipografia compiacente – diventa troppo spesso diritto a esprimere la propria vena artistica a prescindere da qualsiasi competenza.
Chi scrive sui muri, specialmente, pensa di potersi impadronire di uno spazio pubblico (o altrimenti privato) solo per la forza del diritto che si è autoconquistato comprando una bomboletta di vernice.
C'è però da considerare che alcune di queste scritte possiedono una genialità più o meno volontaria che merita di essere premiata.
Nel caso di queste eccezioni bisogna sforzarsi di ridere con, facendo eccezione al ridere di, da applicare alla stragrande maggioranza degli altri casi.
Roberto Alajmo |
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Formato: |
20,5 x 28 cm |
Pagine: |
232 |
Edizione: |
prima (12/2006) |
Prezzo: |
€ 25,00 |
Collana: |
- |
ISBN: |
88-7454-025-6 |
Volume di grande formato, con elegante copertina plastificata opaca e legatura in brossura con pandette. |
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Salvatore Prescia
Palermo, la città disegnata
Edoardo Caracciolo, caposcuola dell'Urbanistica moderna in Sicilia, presentando la raccolta di cartografie storiche della città di Palermo, dalle origini al 1860 (R.La Duca, Cartografie della città di Palermo dalle origini al 1860, ed. Banco di Sicilia, Palermo 1962), manifestava, con una intuizione anticipatrice dei nostri tempi, il ruolo particolare che poteva assumere <<la vecchia cartografia urbana, simbolica nel Medioevo, pseudo prospettica nel ‘500 e nel ‘600 (veduta obliqua), pseudo geometrica nel ‘700 (veduta zenitale), in quanto solo testimonianza del gusto grafico di una certa epoca e di una sequenza di fatti topografici, ma, appunto, per la sua simbolicità, tridimensionale e grossolana approssimazione in grado di costituire interpretazione di ben più complessi fatti urbanistici>>.
Convinto assertore di quella intuizione, il Caracciolo ne metteva alla prova la sostenibilità attraverso una lettura mirata delle Carte di Palermo del Florimi (1582) e del Marchese di Villabianca (1777), ricercando nelle differenze e nei cambiamenti evidenziati dal confronto fra le due carte, le motivazioni ed i segni della evoluzione mostrata dalla città nell'intervallo di tempo compreso tra la formazione delle due carte e, contestualmente, l'evoluzione della tecnica della rappresentazione.
Concludendo la presentazione, limitata al 1860, il Caracciolo auspicava che tale esperimento potesse avere successivamente un seguito ed un aggiornamento fino al 1960. Augurio per un'intenzione rimasta purtroppo tale, essendo l'Autore venuto a mancare nel corso dello stesso 1962.
A distanza di oltre quarant'anni, nella piena condivisione di quella intuizione, ne abbiamo voluto riprendere la ricerca sulla sua sostenibilità, estendendola al periodo di tempo compreso fra il 1860 ed il 2000.
La pubblicazione tende a sostenere l'attendibilità dell'ipotesi secondo la quale alla storia delle città, solamente scritta, può derivare un consistente arricchimento ed una maggiore attendibilità se integrata, a sua illustrazione, da rappresentazioni del contesto storico-territoriale cittadino nel quale gli eventi hanno trovato e trovano esplicito svolgimento.
Ad un siffatto risultato va associato un ulteriore valore aggiunto fornito dall'esame di quelle rappresentazioni, reiterate in sede cronologica, attraverso il quale viene messo in luce il livello, sia qualitativo che quantitativo, della evoluzione rivelata dalla città nel corso di un determinato periodo di tempo.
Si tratta, cioè, di raggiungere una più spinta e condivisa comprensione della storia della città, attraverso un attento esercizio di monitoraggio territoriale, non solamente letta ma anche vista. |
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Formato: |
20,5
x 28 cm |
Pagine:
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96 |
Edizione:
|
prima
(01/2005) |
Prezzo:
|
€
25,00 |
Collana:
|
fotoGraphica |
ISBN: |
88-7454-020-5 |
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I
mercati di Palermo: u scaru
(A
cura di Elisabetta Brai)
Tra
gli anni quaranta e cinquanta nacque nel cortile antistante
la Zisa il primo vero mercato generale all’ingrosso
di ortofrutta della città di Palermo.
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti,il
mercato si è spostato nella nuova sede di via
Montepellegrino, tanti eventi si sono succeduti ma resta
immutata l’operosità dei protagonisti di questo
microcosmo che, seppure oggi ricadente all’interno della
città, rimane fortemente “autonomo” rispetto
ad essa, sia per ragioni temporali (l’universo del mercato
si sveglia e lavora mentre la città dorme) che
per riti, abitudini e codici di interazione.
Le fotografie raccolte in questo libro ci aiutano a
scoprire questa realtà vitale e formicolante
con una sorta di viaggio nella memoria che dalle prime
istantanee di piazza Ingastone, (con il sapore del c’era
una volta) in un ideale percorso attraverso gli anni
anni cinquanta (con l'inaugurazione ed i primi anni
del nuovo mercato) e sessanta (con la scomparsa dei
muli e degli asini e l'uso generalizzato dei mezzi motorizzati)
attraverso gli anni settanta ottanta e novanta, (scanditi
dal susseguirsi degli eventi) ci porta fino ai nostri
giorni attraverso una suggestiva galleria di personaggi
noti ed ignoti che, fermati nelle istantanee, ci raccontano
una parte della storia della nostra città.
Una storia lunga cinquant’anni raccontata da Elisabetta
Brai attraverso le fotografie della Pubbli Photo.
Il
volume è di grande formato, con elegante copertina
plastificata opaca e legatura in brossura con pandette.
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Formato: |
13
x 21 cm |
Pagine:
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192 |
Edizione:
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prima
(12/2004) |
Prezzo:
|
€
12,00 |
Collana:
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ediT |
ISBN: |
88-7454-008-6 |
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Giuseppe
Calagna
La primavera di Curcurù
La mania che, fulmine a
ciel sereno, piomba sul groppone del povero Curcurù,
somiglia ad una Provvidenza Divina, pervenuta a colorare
un'esistenza, fino ad allora pavida e sciatta.
Per un oscuro sortilegio, ogni cosa, nella Primavera di
quell'anno, gli appare stimolante e l'esistenza, per una
volta, incredibilmente in discesa.
Mezzo Don Chisciotte di provincia e mezzo furbo siciliano,
Curcurù, sparato, parte alla ricerca convulsa d'interazioni
potenzialmente pericolose per sé, ma soprattutto
per chi avrà la malaugurata jella d'incrociarlo.
Intorno la solita Sicilia, che traspare dal profilo di
Altolà, paese decisamente retrivo e soffocante.
La solita Sicilia, bella e paradossale, luminosa, ma inguaribile.
Nello stesso solco s'inserisce tutta una galleria di personaggi,
da Maricchedda Sangumeo, al dottore Cuzzupè, dal
senaturi Paternostro al mafioso Scannaserpi, degni archetipi
di questo tipo di società.
Di duello rusticano in duello rusticano, si arriverà
all'avvento di Zanguler, l'orrido mostro della borghesia,
terrifica costruzione delirante, partorita dalla mente
disturbata del nostro.
Alla fine sarà l'evoluzione della malattia a cambiare
inesorabilmente le carte in tavola. |
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Formato: |
13
x 21 cm |
Pagine:
|
128 |
Edizione:
|
prima
(12/2004) |
Prezzo:
|
€
12,00 |
Collana:
|
ediT |
ISBN: |
88-7454-018-3 |
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Gaetano
Blandi
Palermo,
caratteristici personaggi popolari del passato
Moltissimi
sono i personaggi illustri palermitani appartenenti
al passato più o meno recente che si distinsero
per l'eccezionalità della loro vita e per la
singolarità del loro operato e che con il loro
contributo hanno tracciato la storia di Palermo, rendendola
universalmente conosciuta e apprezzata.
Non altrettanto numerosi sono, di contro, alcuni particolari
personaggi “minori”, che con le loro opere apparentemente
insignificanti e banali, consentono di delineare meglio
la fisionomia della città e dei suoi abitanti.
Nomi e volti di personaggi poco noti ma interessanti
che vissero tra il popolo, del quale costituirono l'espressione
più viva e genuina.
Con la rassegna di oltre trenta originalissimi personaggi
di Palermo, dalla vecchia dell’aceto a Franco e Ciccio
passando per Muddichiedda, Isidoro, Enrico Ragusa e
molti altri, istintivi interpreti di bizzarri e coloriti
episodi di vita quotidiana, è possibile scoprire
gli aspetti più intimi e reconditi di questa
città, della quale sembra rivivere l'atmosfera
semplice e romantica del passato. |
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